La situazione in seguito alla crisi economica.

In seguito alla crisi economica, con i conseguenti licenziamenti e lavoratori mandati in disoccupazione, il numero degli immobili venduti è diminuito in modo rilevante.
Questo ha avuto delle ripercussioni anche sulle banche. Lo scorso anno si è addirittura registrato un calo del quaranta percento per quanto riguarda l’acquisto delle case attraverso l’accensione di un mutuo.
Anche le vendite delle case residenziali hanno avuto un calo molto rilevante.
La percentuale di perdita è stata approssimativamente del 25% che, in soldoni, equivale ad una perdita di circa 75 miliardi di euro.
I comuni più grandi hanno registrato una serie di cali per quanto riguarda il prezzo delle case in vendita.
Le città che hanno subito un calo maggiore risultano essere Catania e Genova, con una percentuale che si aggira attorno al 4% in entrambi i casi. Torino registra una perdita di circa il 2%, mentre Milano e Roma riescono a contenere la perdita attestandosi con una percentuale di perdita di poco superiore all’1%.

Soltanto Napoli registra un aumento del 20% circa, grazie ad una particolare manovra da parte del Comune che è riuscita a non far crollare il mercato immobiliare.

Le prospettive per il prossimo periodo.

Oggi, rispetto a solo 10 anni fa, i prezzi delle abitazioni si sono notevolmente abbassati.
In alcuni casi gli immobili hanno avuto perdite fino al 50% rispetto al loro valore di mercato del 2008, ovvero prima dell’ inizio della bolla immobiliare.

Con ogni probabilità, nel prossimo periodo, l’approccio delle persone al mercato immobiliare sarà ancora “attento”. Anche chi dispone della liquidità adatta per acquistare una casa non ha certezza del futuro che lo attende.
Invece, proprio quando i prezzi sono bassi e il mercato inizia a ripartire dopo un periodo di stagnazione, il momento migliore per acquistare.
Chi volesse investire oggi, dovrebbe tentare l’acquisto di un appartamento anche come investimento. Questo per giocare di anticipo rispetto ai grandi investitori che tendono a concentrare enormi fette di mercato immobiliare nelle proprie mani per poi rivenderlo sul mercato a un prezzo maggiorato.