L’emergenza Coronavirus ha posto numerosi interrogativi alla contrapposizione mattone / finanza.

L’eccessiva volatilità dei mercati finanziari ha fatto capitolare le borse Europee e mondiali.

Il mercato immobiliare come risposta strutturale alla crisi post Coronavirus.

A questo punto, il mercato immobiliare torna a mostrarsi appetibile, interessante e mai fuori moda, proprio quando pensavamo che non fosse più capace di offrirci valore.

Spesso si preferisce investire in strumenti finanziari, anziché in immobili, per una ragione ben precisa: la liquidità. Gli scambi di azioni e bond sono giornalieri, frequenti e abbondanti e consentono a chiunque di entrare e uscire dal mercato ai prezzi desiderati o poco sopra o sotto di essi.

Liberarsi di un immobile all’occorrenza, invece ultimamente è sempre stato un problema. I tempi si mostrano mediamente ben più lunghi e, a meno di non voler svendere una casa o una superficie commerciale, si rischia di dover attendere anche mesi, se non anni, in caso di crisi dell’economia, quando la domanda scarseggia.

In questi giorni, a causa delle vendite sostenute di azioni e degli acquisti incessanti di azioni e bond, si è arrivati in molti casi a non trovare domanda per le prime e offerta per i secondi.

Gli spread denaro-lettera o “offerta richiesta” si sono ampliati, spesso anche significativamente, implicando l’estrema difficoltà di vendere o comprare ai prezzi desiderati, non esistendo per questi la controparte disponibile con perdite immediate in caso di transazione effettuata.

Le differenze, volatilità e concretezza:

Se detengo azioni, detengo quote di capitale di una determinata società con prezzi sull’ottovolante, se detengo un immobile di fatto ho un bene stabile, fisico, da cui posso avere redditività e che nel medio periodo mantiene il suo valore.

E non dobbiamo dimenticare che i canoni di locazione medio continuano a crescere, pur quando l’economia rallenta.

In definitiva, la crisi non fa venire meno l’esigenza di avere un tetto sulla testa, ora più che mai, e per quanto possa ridurre la vivacità del mercato immobiliare, vi sarà sempre una domanda minima disponibile che nei fatti funge da zoccolo duro di base per i prezzi, cosa che non può dirsi scontata per i titoli finanziari, caratterizzati da maggiore volatilità e improvviso crollo di liquidità negli scambi.

L’immobile tornerà ad essere percepito nei prossimi mesi, e forse anni, l’investimento a lungo termine sicuro per eccellenza.